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.. adesso nemmeno più quello

http://video.repubblica.it/motori/croll ... ef=HRESS-2

...sarà una moda ....ma non la considero una moto per chi ce l'ha!!!

Bè..è ancora un prototipo....non ce l'ha nessuno e sicuramente gli Harleysti veri non la comprano.

...si Supertitti non mi riferivo a quella in particolare,ma alla Harley in generale

Eccola....bah !!

da harleysta sono un pò sconcertato...in verità ero sconcertato già l anno scorso che hanno messo il raffreddamento a liquido alle teste delle touring...anzi ero sconcertato già dall'iniezione....

Il cliente target di questo prodotto non è l'harleista tradizionalista. harley punta ad una nuova sofisticata clientela, a nuovi spazi di mercato.
Che lo vogliamo o no, questo è il futuro. È vero che il rumore del motore ha il suo fascino, ma lo ha anche la prestazione pura. Immaginate cosa vorrebbe dire correre in una strada di montagna in mezzo ai boschi senza assordarsi, come in bicicletta ma con prestazioni da moto. È una nuova esperienza di percezione dell'ambiente nel quale si viaggia. Non è questa vera libertà? La moto rispetto all'auto ci libera dalla prigionia della scatola di metallo e vetro, la moto elettrica dalla prigionia del suono assordante del motore, che avrà anche il suo fascino, ma si frappone tra noi e l'ambiente, aprendoci a nuove sensazioni, migliorando il confort generale e quindi la possibilità di goderci meglio il viaggio.
La tecnologia elettrica tuttavia non è ancora matura: deve diventare più accessibile economicamente e bisogna risolvere i problemi di autonomia, altrimenti con la moto ci vai solo al bar (dei ricchi). Questo è il vero problema.

L''autonomia, attualmente parlano di 200 km, potrebbe non essere un problema, quando si è in riserva ci si ferma al distributore e invece di fare il pieno si sostituisce la batteria con una carica.
Da un punto di vista energetico non credo però ci sia un grosso risparmio.
Il motore elettrico ha indubbi vantaggi rispetto a quello a scoppio per esempio: peso e dimensioni ridotti, coppia disponibile a tutti i regimi e quindi possibilità di avere la trasmissione in presa diretta con ulteriore riduzione del peso e dell'ingombro.

Forse sono troppo consevatore ma non penso mi piacerebbe.

Mancano le infrastrutture. Renault ci ha provato con le ZE. La società che doveva gestire i centri cambio batteria in Danimarca ed Israele è fallita.
Hanno lanciato la fluence, una vettura grande inadatta alle città con autonomia da città, ne hanno vendute pochissime e dopo un anno dal lancio hanno interrotto la produzione.
Ci vuole la volontà per creare le infrastrutture PRIMA della diffusione dei veicoli. Altrimenti nkn si diffonderanno.
È vero che per produrre energia si consuma, ma preferisco un consumo gestito e controllato in maniera centralizzata che milioni di motori a scoppio in giro per le strade.

Sono d'accordo.
Infrastrutture e diffusione delle auto elettriche dovrebbero andare di pari passo, nessuno compra auto elettriche senza infrastrutture e nessuno investe in infrastrutture senza garanzia di diffusione delle auto. Penso che la strada sarà piuttosto lunga.

Più che al costo dell'energia elettrica pensavo ad un bilancio energetico globale che comprende la produzione, la dispersione delle linee elettriche, il rendimento dei caricabatterie e delle batterie stesse ecc.
Per esempio il rendimento di una normale batteria al piombo è circa il 75%, chiaramente nelle batterie più moderne, tipo litio, il rendimento è maggiore ma è improbabile possa arrivare al 100%.
Il mio è un dubbio ma non vorrei che il costo energetico di un auto elettrica fosse molto maggiore di una a combustione interna.