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oh bhe amici miei, sono stato in umbria a fare lunghe ore di marcia fino a 2100 metri alternando queste lunghe, faticose e splendide giornate con ore di relax all'ombra di un albero di noci. incontro un gattino rosso striato di circa 20 giorni e ci gioco un pò anche con mia figlia. stava di fronte alla casa di uno del paese che mi dicono se ne stava prendendo cura. il giorno dopo non lo vedo e un pò mi allarmo. chiedo e mi viene risposto che nessuno ne sà più nulla.passa un'altro giorno e ancora nulla. sempre più triste per la possibile sorte del micio comincio ad andare in lungo ed in largo a cercarlo..nulla! dopo il primo incontro mi era venuto subito in simpatia per via di quel suo colore allegro e per quei suoi occhioni azzurri e il fare vivace del cucciolo, quindi sempre più triste continuo la mia ricerca anche il giorno successivo e finalmente lo trovo..o trovo ciò che ne è rimasto. ridotto ad un ammasso di pelle ed ossa e con gli occhi completamente serrati da versamenti della congiuntiva, era tremolante e senza nemmeno più la sua vocetta miagolante di pochi giorni prima. lo prendo e lo ripulisco, lo tengo al caldo e lo alimento con una siringa. la mattina dopo pensavo potesse stare meglio ed invece lo trovo senza forze nella sua cuccia di fortuna. gli occhi addirittura con un velo come se l'infezione avesse raggiunto la retina. molto triste lo continuo a curare per poi poterlo portare dal veterinario solo in serata. nel frattempo tutti mi dicevano che era tempo perso perchè i gatti nati in quel periodo erano tutti predestinati a morire. non sò cosa mi sia scattato ma non ci stavo proprio a quel fatalismo assolutistico. dopo la visita dal veterinario passo dal farmacista e sostengo le ferie di qualche dirigente di case farmaceutiche, mao, questo il suo iniziale nome, appena si regge di nuovo in piedi la prima cosa che fa (e lo fa tutt'ora) è appollaiarsi su un mio piede per non arrendersi a scendere nemmeno quando mi muovo in modo brusco.
decido che non lo lascerò li ma lo porterò con me a roma per poi, una volta finita la cura, cercargli una famiglia affidataria. il tipo che se ne stava "occupando" in paese non ha nulla in contrario e allora via, inizia il VIAGGIO. mao prima della partenza è stato rinominato da mia figlia in modo carino.giulia, di tre anni lo guarda bene e dice si chiama COCCETTO. la guardo, guardo il gattino e rido. effettivamente il suo colore e la sua grandezza oltre alla poca nobiltà di provenienza ricordano un pò un coccio piccolo. essia, COCCETTO sale con me in moto per affrontare 3 ore di viaggio. lo posiziono nella borsa da serbatoio e, lasciandogli un pò di chiusuralampo aperta, mi metto in cammino. arriva distrutto, trema e sembra affamato, ma si rimette in breve. ad aspettarci troviamo in garage il papero a cui volevo affidare coccetto, ma non è cosa e allora deluso e triste al pensiero di dover cercare un'altra famiglia idonea, passerò le poche ore di sonno al suo fianco. dopo poco tempo di ricerca di una nuova famiglia decido che boldor cat sarà parte della mia di famiglia. gli ho voluto così bene in così poco tempo che non mi va di separarmi da lui. imprintato a 48 ore di garage oggi coccetto è un gattino sfrontato in materia di meccanica e felice di avere una casetta, da me appositamente costruita , su due piani e con tegole canadesi.. che tremonti mi ci voleva far pagare l'ici. e pensare che io sono sempre stato un cinofilo....

Dio benedica il Bradipo !!!!

Dai caccia fuori na foto !!

Questa storia mi ha fatto commuovere.........sono un gran amatore di gatti.....e da gattofilo ti chiedo se potessi mettere una foto del piccolo

Gia' lo sapevo di che pasta sei fatto...

Complimenti Bradipo . Se vuoi divertirti fallo giocare con un puntatore laser , diventano matti a correrci dietro

eccolo il nuovo componente della bradifamiglia!!

Bellissimo , mi sono sempre piaciuti i gatti con quella livrea