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Anche a Milano si fanno le Cafè Racer...

MessaggioInviato: 26/10/2013, 3:41
da supertitti
Alle porte di Milano un gruppo di appassionati ha ridato vita ad una CB900 F-Z del 1979 che ora aspetta una scossa elettrica per tornare a correre sulle nostre strade

Era il 1979 quando la Honda presentò la CB900 F-Z con la denominazione "Bol d'Or". Una moto stradale, una naked che disponeva di una tecnologia decisamente all'avanguardia per l'epoca. Un oggetto concepito espressamente per celebrare e ricordare i successi della Casa dell'Ala Dorata nelle competizioni. Un modello pronto a scendere in strada a testa alta, fiero del suo motore a quattro cilindri in linea da 900 cc, capace di sprigionare la bellezza di 95 CV a 9000 giri. Roba forte, se consideriamo che nel '79 la gestione elettronica della potenza era praticamente fantascienza. Lunga oltre 2,2 metri, con un interasse di 1,5, questa Honda montava già un modernissimo freno anteriore a doppio disco. Fondamentale per limitare al massimo gli spazi di arresto, vista la mole e di conseguenza l'importante dinamica dei trasferimenti di carico, con notevoli forze in gioco. E a colpo d'occhio, anche esteticamente la Bol d'Or non era esattamente leggera allo sguardo. Con una linea di design che non ha mai reso veramente giustizia all'importanza storica di un nome così evocativo.

Ecco perché a distanza di trent'anni lo staff dell'officina della Motor Oil Company - centro d'arte e motori della provincia di Lodi (http://www.motoroilcompany.com) - hanno deciso di rielaborare completamente una delle poche CB900 F-Z. Prima uno studio approfondito, poi i primi bozzetti cercando di interpretare la gloriosa epoca corsaiola passata, studiando una rivisitazione molto personale, e mirata stilisticamente, per il carattere di questa '79. Da qui, la scelta di una bandiera a scacchi importante e distintiva, che tagliasse la moto per il lungo dal serbatoio alla carena. Esaltando un grigio metallizzato, dal tono secco ma deciso. Ispirato a tratti alle cromature lucenti, tipiche delle custom. Come travaso di interpretazioni artistiche tra stile e modernità, ma con il giusto rispetto per la storia.
Dal concetto alla sostanza, poi il passo è stato breve. Quindi la moto è stata completamente smontata, il telaio sabbiato e accorciato, tagliando il telaietto di supporto per il posto del passeggero, prima di essere riverniciato a polvere in tutte le sue parti. Intanto, durante la permanenza sul banco, anche il motore è stato rivisto: controllato e lucidato, ha beneficiato della sostituzione dell'intera viteria, rovinata dal tempo. Un check-up completo ha interessato anche le sospensioni: gli ammortizzatori posteriori sono stati lucidati, mentre la forcella è stata completamente revisionata, e migliorata in efficienza grazie all'utilizzo di un nuovo olio sintetico più specifico.

Invece niente rifiniture, ma un cambio radicale per lo scarico, che ora è un Marving 4-in-1 tutto nuovo con DB-killer estraibile. Una scelta che porta benefici, oltre che in termini di peso, anche sotto il profilo di un sound volutamente più racing. E nel processo di alleggerimento, sono state rimosse anche le pedane del passeggero e le parti ritenute "non da pista". Ovvero le frecce e la luce posteriore di stop. Anche se, in un accesso di entusiasmo, è sparito anche l'impianto elettrico. Estrazione che di fatto ha trasformato la CB900 in una… demo-bike, votata all'esposizione artistica e celebrativa. Giusto per mettere in bella mostra il codino completamente artigianale, costruito su disegno originale by M.O.C. Inoltre, sempre sull'onda ispiratrice, é stata rimossa tutta la carenatura, inserendo al posto dei fianchetti due placche in acciaio con il logo del preparatore ricavato dal pieno. Un distintivo funzionale, visto che le placche vanno a coprire l'antiestetico alloggio della batteria originale. Da ultimo, rispetto alla moto originale, si è scelta una posizione in sella più estrema e corsaiola, ottenuta invertendo e ribaltando i semi-manubri.
Il risultato finale, lo potete vedere voi stessi nelle foto, è un oggetto senza tempo, evergreen nello spirito ed ora anche allo specchio. Parcheggiata nello showroom della Motor Oil Company, sfoggia con orgoglio quel faro tondo e lucido, sempre orientato verso la strada. Perché chissà, potrebbe un giorno tornare a correre su strada per la gioia di un fortunato appassionato.

Fonte : Due Ruote

Re: Anche a Milano si fanno le Cafè Racer...

MessaggioInviato: 26/10/2013, 8:50
da GustaV
Premesso che la gnocca non si discute, non mi piace la realizzazione della livrea: innanzitutto le flange con gli occhielli per i fianchetti secondo me bisogna tagliarle via dal serbatoio. E poi la sella è mal raccordata al serbatoio, è troppo alta. Probabilmente è stato fatto per ricavare spazio sotto per la batteria, ma la resa estetica lascia a desiderare. Mia personalissima opinione, con tutto il rispetto per il lavoro svolto.

Re: Anche a Milano si fanno le Cafè Racer...

MessaggioInviato: 27/10/2013, 1:28
da supertitti
Si è vero Davidozzo.....molto meglio quelle che facciamo noi : Chessygrin : :lol: : Chessygrin :

Re: Anche a Milano si fanno le Cafè Racer...

MessaggioInviato: 27/10/2013, 10:36
da GustaV
Vero Tiz, ma sto ancora aspettando la foto di quelle che realizzate voi con una gnocca sopra : MrOrange :

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